Credo che oltre ad essere un intrattenimento il teatro sia uno strumento per porre domande attraverso il racconto di emozioni, domande che riguardano la collettività nelle sue declinazioni storiche e sociali, ma anche domande sull’individuo. Recitare in fin dei conti significa riprodurre i meccanismi del reale e in questo processo il teatro è un potentissimo strumento didattico e di autoanalisi.
Virando gli esercizi dell’attore, il suo training, dalla costruzione di un evento spettacolo al sé o al gruppo, uso spesso il teatro come linguaggio/ pretesto in diversi contesti di formazione: studenti, adulti, aziende e in generale ogni qualvolta ci sia da costruire, informare, formare persone o gruppi.