Francesca Romana Lino Platealmente
Vincenzo Sardelli Krapp’s Last Post
“Complice anche uno straordinario Stefano Panzeri – attore, in scena, di una grazia-ed-incisività recitative disarmanti -, quel che colpisce subito, di questo testo di Paolo Bignami, è la grammatura della scrittura: un peso specifico altissimo, nonostante una leggerezza espressiva disarmante.”
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Panzeri entra in un testo fanciullescamente poetico, costellato d’anafore, ripetizioni rituali, anacoluti. È una paratassi naif, che ben rende l’anima candida di Poldo, capace tuttavia di scorgere il male degli uomini, che qui si chiama profitto dei padroni della fabbrica e conta sulla connivenza di medici arrendevoli e di avvocati speculatori. Ma Poldo, retto e leale, reagisce sempre in maniera positiva alle sfide della vita, anche quando quest’ultima gli serba brutte sorprese, come la scomparsa delle persone che sente più vicine. Poldo reagisce con delicatezza trasognata. E allora questo teatro è doppiamente civile, perché la denuncia si tinge di compassione, e la protesta sfuma nella lirica.