STRETTO è la storia di un uomo in fuga. Un uomo che lascia i suoi vestiti lisi poggiati sull’ultimo pezzo di terra prima del mare, e si tuffa nell’acqua, nera, come la notte che ha intorno. Davanti a lui, a qualche chilometro, il prossimo pezzo di terra, distante un’ora di nuoto, un’ora di bracciate intense e disperate, un’ora di pensieri e storie che si alternano senza soluzione di continuità e diventano reali come i pesci, come le alghe, come le rocce. Ogni volta che la sua mano rompe la superficie del mare, ogni volta che il suo respiro si mischia al vento che trasforma l’acqua in musica, e diventa colonna sonora della sua traversata, affiora un ricordo, sfuma una visione, e lui continua indomito nel suo viaggio volontario e disperato. Il mare gli scorre intorno, dentro, lo culla, lo spaventa, lo accoglie. La meta è davanti a lui, inevitabile, sempre più vicina, sempre più nitida. Ma è davvero lì che vuole andare?
STRETTO racconta di una traversata a nuoto dello stretto di Messina, tre chilometri e mezzo di braccio di mare, da sempre palcoscenico di partenze, di ritorni, di fughe, da sempre ispirazione di poeti e narratori. Un luogo che ha il fascino prepotente della natura e che è meraviglioso e necessario custode di tutte le storie degli uomini e delle donne che, nel corso del tempo, hanno respirato, a pieni polmoni, insieme al suo mare.
STRETTO nasce dalla voglia di tributare un luogo unico, intriso di storie, e di farlo, come in un onirico flusso di coscienza, attraverso il racconto stesso di queste storie: i miti (Ulisse, Scilla e Cariddi), le leggende (Colapesce, Fata Morgana), le storie popolari (le donne di Bagnara), le storie religiose (San Francesco da Paola), gli eventi storici (il terremoto del 1908) e le testimonianze delle donne e degli uomini di oggi, che abbiamo intervistato per l’occasione, e che hanno da sempre lo stretto nei propri occhi e nella propria quotidianità.