STRETTO DEBUTTO TINDARI 13 LUGLIO 25

STRETTO

OLTREOCEANO raccogliere storie di migrazione e restituirle attraverso il teatro e la narrazione.

STRETTO è la storia di un uomo in fuga. Un uomo che lascia i suoi vestiti lisi poggiati sull’ultimo pezzo di terra prima del mare, e si tuffa nell’acqua, nera, come la notte che ha intorno. Davanti a lui, a qualche chilometro, il prossimo pezzo di terra, distante un’ora di nuoto, un’ora di bracciate intense e disperate, un’ora di pensieri e storie che si alternano senza soluzione di continuità e diventano reali come i pesci, come le alghe, come le rocce. Ogni volta che la sua mano rompe la superficie del mare, ogni volta che il suo respiro si mischia al vento che trasforma l’acqua in musica, e diventa colonna sonora della sua traversata, affiora un ricordo, sfuma una visione, e lui continua indomito nel suo viaggio volontario e disperato. Il mare gli scorre intorno, dentro, lo culla, lo spaventa, lo accoglie. La meta è davanti a lui, inevitabile, sempre più vicina, sempre più nitida. Ma è davvero lì che vuole andare?

STRETTO racconta di una traversata a nuoto dello stretto di Messina, tre chilometri e mezzo di braccio di mare, da sempre palcoscenico di partenze, di ritorni, di fughe, da sempre ispirazione di poeti e narratori. Un luogo che ha il fascino prepotente della natura e che è meraviglioso e necessario custode di tutte le storie degli uomini e delle donne che, nel corso del tempo, hanno respirato, a pieni polmoni, insieme al suo mare.

STRETTO nasce dalla voglia di tributare un luogo unico, intriso di storie, e di farlo, come in un onirico flusso di coscienza, attraverso il racconto stesso di queste storie: i miti (Ulisse, Scilla e Cariddi), le leggende (Colapesce, Fata Morgana), le storie popolari (le donne di Bagnara), le storie religiose (San Francesco da Paola), gli eventi storici (il terremoto del 1908) e le testimonianze delle donne e degli uomini di oggi, che abbiamo intervistato per l’occasione, e che hanno da sempre lo stretto nei propri occhi e nella propria quotidianità.

il progetto

Raccontare la propria storia significa rinnovare il legame con il proprio passato, far rivivere chi non c'è più e in alcuni casi ``tornare a casa``

STRETTO nasce dalla voglia di tributare un luogo unico, intriso di storie, e di farlo, come in un onirico flusso di coscienza, attraverso il racconto stesso di queste storie: i miti (Ulisse, Scilla e Cariddi), le leggende (Colapesce, Fata Morgana), le storie popolari (le donne di Bagnara), le storie religiose (San Francesco da Paola), gli eventi storici (il terremoto del 1908) e le testimonianze delle donne e degli uomini di oggi, che abbiamo intervistato per l’occasione, e che hanno da sempre lo stretto nei propri occhi e nella propria quotidianità.

La traversata

prima in acqua e poi a Tindari

Il tutto nasce dall’idea di attraversare a nuoto lo Stretto di Messina

Lo farò il primo luglio

Chi lavora con me?

STRETTO
scritto e diretto da Giovanni Arezzo
interpretato da Stefano Panzeri
musiche originali eseguite dal vivo di Giorgia Faraone organizzazione Costanza Amodeo
una produzione VIMAS Teatro

SE NE DICE

Testimonianze

Avanti! riecheggia ancora nel mio cuore ipnotico, tanto che la vibrazione della sua voce e quella dei suoi vulnerabili silenzi la senti scorrere nel sangue.

Alinda Lasi spettatrice

Ti attira e cattura la tua attenzione con un perfetto equilibrio tra drammaticità e intrigo

Apex Film Awards Festival cinematografico

è stato come scendere nell'abisso dell'animo umano.

Stefano Panzeri autore

Con "Oltreoceano" Stefano fa un gran lavoro sulla memoria di noi italiani porta do sul palco il piacere di sentirsi raccontare il proprio passato

Nora Sforza spettatore

L'umanità nel mito... stefano in questo monologo fa conoscere e rivivere da dentro un dei miti fondanti della cultura occidentale, una storia di amicizia e d'amore

Michele Cavilli spettatore

È sempre un piacere ripercorrere con Stefano la vicenda del pianista sull'oceano, un classico del teatro e ormai un cavallo di battaglia di questo bravo attore.

Andrea Bianchi Spettatore fedele

"Non conoscevo questa storia toccante e bellissima! Grazie!"

Sandro Fumagalli Spettatore

Lo spettacolo è stato semplicemente straordinario!

Giovanni Russo spettatore

"Questo spettacolo è stato una straordinaria sinfonia di emozioni, ha incantato il mio cuore e ogni istante è stato un viaggio. È stata un'esperienza memorabile!"

Mauro Romano Spettatore

Stefano Panzeri dimostra passione per ciò che fa durante i suoi spettacoli e la resa sul palco lo dimostra. Bravo!

Paolo Santoro Spettatore

Sorridere e commuoversi con Poldo è stato un piacere. Grazie.

Isabella Radaelli Spettatore

Storia toccante portata in scena col cuore.

Pietro Carlao Spettatore

Ho avuto il privilegio di assistere a questo meraviglioso spettacolo.

Maria Bosetti Spettatore

Interpretazione magistrale

Mario Rimbaldi spetatore

Delicato e potente nello stesso tempo

Sara Cerrato Giornalista

Una storia vera, di passione e sacrificio in difesa della biodiversità.

Franca Bertaccini spettatrice

Anche gli eroi hanno un cuore... Grazie per questo meraviglioso racconto

Gina Sercari Spettatrice

Un racconto dove la tragedia si stempera nella metafora. A cesellare il testo di Bignami, o a spremerlo come un agrume per sprizzarne la forza teatrale, è Chiara Boscaro, qui in versione dramaturg. A dare volto, movenze e parole a Poldo è uno Stefano Panzeri stralunato, diretto da Marco Di Stefano, che ne fa un personaggio ingenuo ma con una punta d’arguzia. Poldo arriva con un pallone e un frigo portatile, che fa scampagnata e soprattutto picchetto da sciopero.

VINCENZO SARDELLI critica

Allo straordinario Stefano Panzeri che questo paraclausithyron lo ha fatto suo e lo ha donato a noi voglio solo dire un grazie gigante e ripetergli che è un attore eccezionale

Fabrizio Failla Spettatore/teatrante

Immaginate di vedere in un cielo terso di azzurro, un’enorme nube nera che aleggia, e immaginate di dover lasciare casa a seconda di come il vento la sposta, perché è una nube tossica. Tra i disastri ambientali più gravi della storia, si ricorda quello del 10 luglio 1976 quando il reattore della fabbrica di cosmetici dell’Icmesa a Seveso, in Brianza, raggiunse la temperatura di 500 gradi e esplodendo liberò nell’aria una massiccia formazione di diossina (TCDD) che investì i comuni limitrofi di Meda, Cesano Maderno, Limbiate, Desio e, il più colpito, Seveso.

Luca Medri giornalista

Complimenti Stefano, speriamo di portarlo presto al liceo di Merate.

Patrizia Bui Spettatore

​Bravissimo!!!! Rabito in giro per il mondo!!!!

Marisa Bonetti Spettatore

Bellissimo!!! Viene una gran voglia di venire a teatro...

Elena Buccoliero Spettatore

"Bravooooo!!!"

Fra Fato Spettatore

"Geniale"

Margherita Cau Spettatore

“Ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo, davvero molto emozionante!”

Ernesto Ascheri Spettatore
STRUMENTO DI INDAGINE

il Teatro

Il teatro è uno strumento di indagine, una lente di ingrandimento sulla realtà e sulla storia e sinora mi ha permesso di costruire progetti in contesti altri rispetto al mondo dello spettacolo come carceri, scuole e archivi di storia locale, reportage di viaggi in luoghi straordinari.

Se ti interessa saperne di più o se hai un’idea in merito di cui vorresti parlarmi…